L’influenza è definita come una malattia respiratoria acuta su base virale.
L’influenza è definita come una malattia respiratoria acuta causata prevalentemente dal virus dell’influenza di tipo A o B. Si manifesta principalmente durante la stagione invernale e la durata media della diffusione del virus influenzale nei pazienti adulti immunocompetenti è di circa 5 giorni, ma può protrarsi fino a 10 giorni o più generalmente nei bambini, anziani, o in pazienti con malattie croniche e nelle persone immunocompromesse. L’influenza inizia in genere con l’insorgenza improvvisa di febbre alta, dolori muscolari, mal di testa e debolezza/malessere. Queste manifestazioni possono essere accompagnate da sintomi a carico delle vie respiratorie come tosse, mal di gola e rinorrea. Un inizio precoce del trattamento antivirale (entro 2 giorni dall’esordio della malattia) è stato associato a una riduzione della frequenza, con maggiori benefici e ridotta sintomatologia. Il trattamento precoce dell’influenza prevede una breve durata, consentendo la riduzione veloce dei sintomi quali raffreddore, dolore generalizzato, febbre e congestione nasale.

I sintomi dell’influenza, tra cui febbre e tosse, fanno parte del naturale processo di guarigione.
La sintomatologia influenzale, benché fastidiosa, è una indicazione della attivazione del sistema immunitario dell’organismo che mira ad un processo di guarigione. La febbre, ad esempio, è il modo in cui il corpo cerca di eliminare i virus creando un ambiente più caldo del normale e anche la tosse è un riflesso dell’organismo che ha lo scopo di liberare le vie respiratorie dal muco per eliminare gli organismi patogeni. I sintomi influenzali vanno, dunque, contrastati ma in maniera equilibrata a seconda della loro gravità e delle indicazioni del professionista.

L’uso della medicina naturale per ridurre la sintomatologia influenzale ha una lunga storia ed è stato ampiamente considerato il fulcro dei programmi di sviluppo di nuovi farmaci antinfluenzali.
I prodotti naturali possono essere degli utili coadiuvanti in caso d’influenza. Tra questi vi sono, ad esempio, il sambuco(Sambucus nigra ) pianta autoctona europea ricca di composti fenolici. Nella medicina popolare, i suoi fiori e le sue bacche sono usati per trattare febbre, tosse, congestione nasale e influenza, oltre ad essere ampiamente utilizzati come agente antinfiammatorio, analgesico e diuretico. L’estratto di sambuco ha mostrato attività antinfluenzale anche in studi clinici sull’uomo. Un altro esempio di prodotto naturale ad elevata efficacia antivirale è il Reishi, fungo orientale utilizzato nella medicina tradizionale cinese per migliaia di anni, che contiene molti principi attivi, tra cui i triterpenoidi, con proprietà immunomodulanti, antipertensive, antiandrogeniche, antidiabetiche e antivirali. L’estratto acquoso di Reishi ha un effetto diretto sull’inibizione del virus dell’influenza di tipo A. I polifenoli del tè sono un gruppo di composti naturali estratti dal tè, che hanno una varietà di funzioni fisiologiche come antiossidanti, anti-invecchiamento, prevenzione delle malattie cardiovascolari e attività antivirale. L’attività antivirale di 13 polifenoli del tè contro i virus dell’influenza A e B è stata ampiamente studiata in vitro. La bromelina, principio attivo estratto dal gambo d’ananas, è un altro rimedio efficace con azione antinfiammatoria e antivirale.

Vitamine e minerali supportano l’organismo in caso di problematiche da raffreddamento.
Le specie reattive dell’ossigeno (i cosiddetti radicali liberi) sono prodotte frequentemente durante le infezioni virali. La generazione di queste specie può essere sia benefica che dannosa per molte funzioni cellulari. L’eccesso di radicali liberi può indurre stress ossidativo quando le difese antiossidanti del nostro organismo non sono sufficienti a mantenere i radicali liberi in concentrazioni fisiologiche. In molti casi, le specie reattive dell’ossigeno possono, a loro volta, aumentare la concentrazione virale, amplificando il processo infettivo. Un parametro importante che può favorire o meno lo sviluppo dei virus influenzali virale è lo stato nutrizionale dell’organismo. Carenza di specifiche vitamine e minerali ad azione antiossidante può comportare una maggiore gravità dei sintomi influenzali. L’infezione virale aumenta simultaneamente la domanda di micronutrienti ma ne causa anche la perdita, il che porta a una carenza che può essere compensata da una loro integrazione attraverso la alimentazione o l’utilizzo di integratori nutrizionali specifici. Tra i nutrienti implicati nelle infezioni virali vi sono, ad esempio, il selenio, che svolge un ruolo importante nella difesa antiossidante, e lo zinco, che rinforza il sistema immunitario con un ruolo nel modulare la risposta infiammatoria. È stata dimostrata, inoltre, un’azione antivirale dello zinco, grazie alla sua capacità di ridurre la concentrazione virale e l’interazione tra alcuni virus e la cellula ospite. La assunzione di zinco sembra anche contribuire a ridurre la durata e la severità dei sintomi del raffreddore. Tra le vitamine importanti in caso di malattie da raffreddamento vi sono la vitamina D, con il suo ruolo immunomodulante e antinfiammatorio e la vitamina C. Vari studi scientifici hanno dimostrato l’effetto protettivo della vitamina C contro le infezioni, con una riduzione della gravità e della durata del raffreddore comune.
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A cura di Anna Zuppini, PhD
Responsabile Scientifico Giuriati Group srl, Direzione Scientifica Nutriva Academy
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