La curcuma (Curcuma longa) è una tra le più antiche piante medicinali conosciute, con una storia di quasi 4000 anni di utilizzo. Nel sud-est asiatico, la curcuma è utilizzata sia come spezia sia nelle cerimonie spirituali ed è anche conosciuta come “zafferano indiano” per il suo colore. La curcuma è una buona fonte di macro- e micro-nutrienti tra cui proteine, vitamine e minerali, ed è nota per le sue proprietà medicinali. Appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae e la curcumina è tra i principi attivi della curcuma più importanti e ampiamente studiata per le sue proprietà farmacologiche. Ricerche approfondite hanno dimostrato che la maggior parte delle proprietà benefiche della curcuma sono dovute alla presenza di curcumina.
La curcuma è molto usata in medicina Ayurvedica per scopi medicinali: aiuta a eliminare i gas intestinali, migliora la digestione, allontana i vermi intestinali, regola il ciclo mestruale, allevia l’artrite, riduce le infiammazioni. La curcumina è uno dei fitocomposti più studiati nella letteratura biomedica ed ha ricevuto un crescente interesse grazie alla sua struttura molecolare unica che svolge prevalentemente un’azione anti-infiammatoria e anti-antiossidante, in grado di migliorare la salute complessiva dell’organismo. Alla curcuma sono state attribuite una moltitudine di effetti biologici sia per la cura sia per la prevenzione di determinate problematiche. Tra le più studiate proprietà farmacologiche della curcuma vi sono quelle antidiabetiche, ipocolesterolemizzanti, antitrombotiche, antiepatotossiche, antidiarroiche, carminative, diuretiche, antireumatiche, ipotensive, antimicrobiche, antivirali, antiossidanti, effetti larvicidi e insetticidi.
Un numero crescente di ricerche suggerisce che il consumo regolare di prodotti naturali (verdure, frutti, foglie, radici, semi, bacche, spezie) ricchi di polifenoli (tra cui curcumina e resveratrolo) potrebbe migliorare la salute attraverso diversi meccanismi che aumentano le difese antiossidanti dell’organismo.
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