In autunno e primavera i cambiamenti dei segnali luminosi legati alla variazione del numero di ore di luce e buio possono portare ai cosiddetti “fastidi stagionali” finché l’organismo non si adatta alla nuova condizione ambientale.
Il cambio di stagione comporta delle alterazioni fisiologiche e psicologiche legate alla variazione del ritmo circadiano, che possono manifestarsi in modo diverso a seconda della sensibilità individuale. Nei mammiferi, il pacemaker centrale del sistema circadiano si trova nell’ipotalamo e sincronizza molte funzioni dell’organismo in base al ciclo luce/buio. È qui che gli input metabolici, ambientali e genetici si integrano per generare il ciclo circadiano dell’intero organismo, che si manifesta in numerosi modelli comportamentali e fisiologici. Queste caratteristiche dell’orologio ciclico interno sono modulate e/o sincronizzate con l’ambiente da segnali esterni, senza i quali può verificarsi una “deriva” con una graduale desincronizzazione con i ritmi solari. Il segnale esterno di gran lunga più importante nei mammiferi è la LUCE, mentre altri stimoli tra cui quelli sociali, l’assunzione di cibo e l’esercizio fisico sembrano avere un ruolo minore. I segnali luce/buio vengono trasmessi al sistema nervoso centrale (cervello) che regola il ritmo circadiano interno abbinando l’input proveniente dall’ambiente.
Giornate più corte, cambio dell’ora, variazioni delle abitudini (cambio di orario della cena, esposizione alla luce, attività fisica,….) possono comportare un acutizzarsi di determinate sintomatologie tra cui sbalzi d’umore, stress, stanchezza, ansia, agitazione, insonnia, disturbi gastro-intestinali.
L’orologio circadiano regola una serie di risposte metaboliche e comportamentali al fine di mantenere l’organismo sincronizzato con le variazioni ambientali e sociali. Un orologio circadiano in equilibrio permette la corretta funzionalità di diversi organi tra cui intestino, fegato, reni, muscoli, cuore, polmoni,… Durante il cambio di stagione si assiste a una naturale variazione delle condizioni ambientali (numero diverso di ore di luce/buio) che può portare a una fase di adattamento dell’organismo con il manifestarsi di disturbi tra cui ansia, stress, difficoltà digestive. Diventa quindi importante supportare questa fase di cambiamento adottando dei comportamenti che riducano i disagi stagionali.
I ritmi circadiani regolano diversi aspetti della fisiologia gastrointestinale che vanno dalla composizione del microbiota alla motilità.
La sincronizzazione del sistema circadiano con l’ambiente esterno è vitale per la salute e la sopravvivenza dell’organismo e poiché i ritmi circadiani svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione della fisiologia gastrointestinale, una loro alterazione può portare a disfunzioni di quest’ultima.
La stanchezza e scarsa vitalità durante il cambio di stagione possono essere correlate ad un insufficiente introito di vitamine e minerali.
Energia, vitalità e fatica sono concetti correlati e ciascuno può essere definito come la somma di determinate componenti mentali e fisiche tra cui il grado di benessere emotivo e psicologico, il livello di fatica percepita, la resilienza mentale, il sentirsi “forte e in forma” o “incapace di fare nulla”. Tutte le VITAMINE DEL GRUPPO B, ad eccezione dei folati, sono coinvolte nelle diverse fasi del sistema di produzione di energia all’interno della cellula. Un apporto adeguato di ciascuna vitamina B è necessario per il corretto funzionamento del sistema di produzione di energia e una carenza di una qualsiasi di esse ne limiterà la produzione. Vari studi hanno evidenziato come le VITAMINE del gruppo B, la VITAMINA C, ferro, zinco e magnesio abbiano un ruolo fondamentale nella riduzione della fatica fisica e mentale.
Alimentazione e stile di vita possono aiutare a normalizzare le funzioni corporee, rafforzando i sistemi compromessi dallo stress legato al cambio di stagione.
Utilizzare cibi ricchi di MAGNESIO (miglio, noci brasiliane, fagioli cannellini, spinaci, noci di macadamia, cioccolato fondente 70%, carciofi crudi, mandorle) può essere utile per la gestione dell’ansia, facilitare il sonno, aumentare i livelli di serotonina (l’”ormone del buonumore”), ridurre l’infiammazione. I disturbi del sonno che si possono verificare nel cambio di stagione potrebbero essere anche dovuti ad una perdita di circadianità nella produzione di vari ormoni tra cui la MELATONINA. È stato dimostrato che le vitamine del gruppo B (in particolare vitamina B6 e vitamina B12), insieme a zinco e magnesio, favoriscono la produzione di melatonina con effetti benefici per l’organismo.
Per supportare l’organismo in questa fase di passaggio può essere utile, anche, avere una SUFFICIENTE IDRATAZIONE, DEPURARE L’ORGANISMO supportando la funzionalità epatica (ad esempio con utilizzo di fitoterapici quali tarassaco, cardo mariano, carciofo) e seguire una ALIMENTAZIONE ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine facilmente digeribili.
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A cura di Anna Zuppini, PhD
Responsabile Scientifico Giuriati Group srl, Direzione Scientifica Nutriva Academy
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